Gianna Beretta Molla                       

 

 L A    B E A T I F I C A Z I O N E

 

Ispiratore della Causa di Beatificazione di Gianna è il Cardinale Giovanni Battista Montini, Arcivescovo di Milano, divenuto papa Paolo VI nel 1963.

Il 6 novembre 1972, il cardinale Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, con il parere favorevole della Conferenza Episcopale Lombarda, promuove la Causa di Beatificazione della Serva di Dio Gianna Beretta Molla e chiede che siano raccolti atti e documenti informativi.

L’11 aprile 1978, il cardinale Giovanni Colombo e i 16 Vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda chiedono al papa Paolo VI l’introduzione della Causa di Beatificazione della Serva di Dio, e il 27 aprile 1978 la Curia Arcivescovile di Milano trasmette alla Congregazione delle Cause dei Santi atti e documenti informativi raccolti.

L’8 febbraio 1980, la Congregazione autorizza l’Arcivescovo di Milano ad emettere il decreto per l’introduzione della Causa, e il 15 marzo 1980 papa Giovanni Paolo II conferma tale autorizzazione.

Il 28 aprile 1980, il cardinale Carlo Maria Martini, nuovo Arcivescovo di Milano, decreta l’introduzione della Causa e indìce il Processo Cognizionale su vita e virtù della Serva di Dio, Processo che si conclude il 21 marzo 1986.

L’11 aprile 1986, tutti gli atti del Processo Cognizionale vengono consegnati, alla presenza del cardinale Carlo Maria Martini, al postulatore Padre Bernardino da Siena per la Congregazione delle Cause dei Santi. Il 9 dicembre 1990 subentra come postulatore della Causa di Beatificazione Padre Paolino Rossi, essendo mancato Padre Bernardino da Siena, molto anziano.

Il 6 luglio 1991, papa Giovanni Paolo II firma il Decreto che riconosce l’eroicità delle virtù della Serva di Dio. Con questo atto Gianna diventa Venerabile.

Il 21 dicembre 1992 papa Giovanni Paolo II firma il Decreto di validità del  miracolo attribuito all’intercessione di Gianna, verificatosi nel 1977 a Grajaù, Stato del Maranão, Brasile, a favore di Lucia Silva Cirilo, una donna di 28 anni, di religione protestante, alla quale fu fatta diagnosi di fistola retto-vaginale  puerperale, in paziente con taglio cesareo ripetuto per feto pre-morto. Ella guarì da tale fistola, della grandezza di un dito, a prognosi infausta quoad valetudinem senza un intervento chirurgico riparatore, in poche ore e senza alcuna terapia, dal pomeriggio, quando fu visitata dal medico che ne constatò la presenza, alle ore 9 circa del mattino seguente, quando lo stesso medico ne constatò la perfetta cicatrizzazione.

 

Il 24 aprile 1994 Sua Santità Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro, proclama Gianna Beretta Molla Beata come “madre di famiglia”.

Il giorno dopo la Beatificazione, nel discorso durante l’udienza ai pellegrini nell’aula “Paolo VI”, Sua Santità dice di Gianna “Quale eroica testimonianza è la sua, vero canto alla vita, in stridente contrasto con una certa mentalità oggi dilagante! Possa il suo sacrificio infondere coraggio in quanti si adoperano, mediante l’impegno personale e comunitario, nel Movimento per la Vita e in altri simili organismi, perché la dignità intangibile di ogni umana esistenza sia riconosciuta, dal momento del concepimento sino al naturale tramonto, come valore prioritario e fondante rispetto ad ogni altro diritto umano e sociale.”…

 

E si addice benissimo a Gianna quanto San Paolo scrive nella lettera ai Filippesi, e che la Chiesa ha inserito nella liturgia della Santa Messa per la sua festa votiva, fissata da Sua Santità il 28 aprile:

“Fu una donna serena e colma di gioia; amò “tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode”(Filip. 4,8).

 

 

 

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